mercoledì 14 maggio 2014

LE ALGHE


Nell'acquario di acqua dolce le alghe sono considerate un flagello.
Anche se con opportuni accorgimenti riuscite a tenerle sotto controllo, nessuna vasca ne sarà completamente priva.
Quando un acquario viene allestito con acqua dolce o con nuove piante, deve passare un pò di tempo prima che queste ultime si adattino alle nuove condizioni, mettano radici e comiuncino a crescere.
Le alghe si adattano molto più velocemente e quando hanno a disposizione abbondanza di nutrienti si moltiplicano rapidamente.
A questo punto la reazine della maggior parte degli acquariofili è cambiare l'acqua, ma questo accorgimento spesso aggrava la problema, perchè la nuova acqua apporterà altro nutrimento alle alghe.
Bisogna quindi avere pazienza edattendere che le piante superiori crescano e inizino ad utilizzare i nutrienti disponibili, entrando in competizione con le alghe.
Ad ogni modo, non ve ne libererete mai completamente; in commercio esistono diversi prodotti per eliminare le alghe, ma è necessario rimuoverle prontamente dopo la loro morte prima che vadano a sovraccaricare il sistema di filtraggio.
E' molto meglio lasciare che la natura faccia il suo corso ed aspettare che la vasca sia in grado di compiere i propri cicli naturali. Prima di ottenere un acquario ricco di vegetazione deve passare del tempo.


Nell'acquario marino le alghe possono essere utili o dannose. Le alghe benefiche, ad esempio le specie del genere Caulerpa, vengono introdotte a scopo decorativo, mentre le alghe indesiderate non sono vere e proprie alghe e neanche veri e propri batteri, ma appartengono al gruppo delle Cianoficee. Comunemente note come alghe azzurre, la loro eccessiva proliferazione è indice di scarsa qualità dell'acqua, in quanto riescono a tollerare elevate concentrazioni di acido solfidrico.
Le alghe desiderate possono essere acquistate dal vostro fornitore. Procuratevene più che potete perchè possono incontrare difficoltà ad insediarsi. Inoltre, prima di acquistarle verificate che i pesci che intendete tenere non si nutrano di alghe.

mercoledì 15 gennaio 2014

L'IMPORTANZA DELL'ACQUA

L'acqua è l'elemento essenziale di tutte le forme di vita; per i pesci, inoltre, è un importante fattore metabolico e, ovviamente, il mezzo ambientale in cui essi vivono, proprio come per noi l'aria.
Come in tutti gli animali, anche nei pesci l'acqua fluisce nell'apparato alimentare e in quello escretore, ma essi la filtrano anche attraverso le branchie per "respirare", estraendone l'ossigeno vitale e scartando l'anidride carbonica, e vi riversano per osmosi i propri prodotti metabolici.
L'acqua, a differenza dell'aria, presenta caratteristiche chimiche estremamente variabili (può essere dolce, salata, acida, basica, ricca o povera di ossigeno, ecc.).
Noi possiamo  andare ovunque vi sia aria, ma non tutti i corpi d'acqua sono accessibili a tutte le specie ittiche, per questioni geografiche (ad esempio un pesce di acqua dolce non può stare nel mare) e di inadattabilità ambientale.
Non dobbiamo mai dare per scontato che l'acqua sia un elemento uniforme,  o che qualsiasi pesce si adatterà felicemente a ciò che sgorga dal nostro rubinetto.
Quindi è necessario effettuare dei controlli dell'acqua in fase di allestimento dell'acquario e per chi possiede lo possiede già effettuarne una manutenzione costante nel tempo.

CARATTERISTICHE CHIMICHE

Descrivono il complesso di salinità, durezza, grado di acidità o basicita (ph) dell'acqua.
E' importante, qualora ci siano dei cambiamenti di  una o più di queste caratteristiche, che avvengano in maniera graduale  per dare il tempo all'organismo del pesce di adattarsi, evitando così uno "shock chimico".
Esistono due metodi pratici per affrontare la questione: o tenere pesci adatti all'acqua del proprio rubinetto oppure modificare l'acqua locale per assecondare i bisogni di quelli più esigenti.

La salinità: rappresenta la concentrazione di sale, normalmente riferita all'acqua salata e salmastra.
Questa caratteristica chimica viene misurata servendosi di un densimetro.
E' importante precisare che per la creazione dell'acqua per le specie marine non deve mai essere unita all'acqua di rubinetto il sale da cucina, perchè potrebbe contenere additivi tossici per i pesci.
Devono essere adoperati speciali sali marini, i quali, per una corretta miscela, devono essere dosati secondo le istruzioni riportate sul prodotto.

La durezza: è la quantità di sali  minerali disciolti nell'acqua.
Più è alta la concentrazione di sali ( bicarbonato, sodio, potassio, ecc.) maggiore è la durezza dell'acqua.
Esistono dei kit (muniti di istruzioni) per il controllo di questo tipo di caratteristica chimica e sono di facilmente reperimento nei negozi acquariofili.






Nel caso in cui sia necessario ridurre la durezza le soluzioni possono essere:

  • per ebollizione, che elimina solo alcuni dei sali contenuti;
  • per diluizione con acqua piovana, raccolta solo in contenitori adatti per la raccolta e la conservazione;
  • per diluizione con acqua resa tenera artificialmente. Questa può essere distillata o trattata con resine a scambio ionico.

Il ph (acidità e alcalinità): è influenzato dalle sostanze in essa disciolte. Generalmente i sali che la rendono dura sono anche responsabili della sua alcalinità;  l'acqua tenera, al contrario, risulta spesso lievemente acida, perchè la pioggia reagisce con l'anidride carbonica dell'atmosfera per formare acido carbonico.
L'acqua tenera può essere facilmente acidificata usando un filtraggio a base di torba, inserendola in un sacchetto dii nailon (o una calza) e sciacquandola per eliminare le particelle più piccole.
 La torba si esaurisce velocemente, perciò è consigliabile sostituirla a intervalli regolari, tenendo sotto controllo il valore del PH.
L'acqua può essere resa alcalina usando decorazioni calcaree o filtrandola attraverso scheletri di corallo, conchiglie sminuzzate o frammenti di rocce calcaree.
Anche per il controllo del PH esistono dei kit di controllo facilmente reperibili in negozio.







martedì 12 novembre 2013

QUALI PESCI ALLEVARE

La vostra scelta sarà sicuramente condizionata dalla spesa che potete permettervi e dallo spazio a vostra disposizione.
Fate in modo che sia l'acquisto dei pesci a determinare la scelta delle dimensioni dell'acquario piuttosto che viceversa, poichè allevare specie che veramente piacciono è un'inesauribile fonte di stimolo e divertimento.
Stabilire le vostre preferenze richiederà un certo sforzo: dovrete scoprire quali sono le specie disponibili, preparare un elenco di quelle per voi più affascinanti, e porvi per esse le domande:

- Quali sono le dimensioni adatte alla mia abitazione per un acquario?
- Che specie di pesci mi piacerebbe tenere, piccoli o grandi?
- Di acqua dolce o marina?
- Nostrani o tropicalli?
- Quali sono i loro comportamenti e le loro esigenze?
- Vivrano bene con l'acqua di casa mia e, in caso contrario, sono pronto a prendermi la responsabilità e la spesa per fornire loro le condizioni ottimali?
- Andranno d'accordo gli uni con gli altri?
- Intendo inserire delle piante?
- Ma i miei pesci non le mangeranno?

Quando avrete deciso quali pesci tenere, dovete considerare quanti possono essere ospitati dal vostro acquario: il numero varia a seconda della richiesta di ossigeno, alle dimensioni a in base alla superficie della vasca.
Per alcuni pesci, la densità di popolazione può essere determinata dalle esigenze territoriali.

Prima di mettere insieme pesci differenti bisogna tenere conto dei possibili problemi di convivenza tra specie diverse, come le:
- esigenze ambientali;
- le condizioni di durezza dell'acqua e del ph presenti nei diversi tipi di biotipi;
- le condizioni termiche;
- gli habitat (rocciosi, ricchi di vegetazione, ecc.);
- l'illuminazione (forte o penombra).

E' altrettanto importante considerarne le dimensioni e l'indole.
Ad esempio, sebbene non tutte le specie si nutrano esclusivamente di altre, è naturale che pesci più grossi mangino quelli più piccoli.
Perciò, quando non si tratta di specie erbivora, assicuratevi che l'esemplare più piccolo sia comunque troppo grosso per entrare nella bocca del più grande e che quest'ultimo, in vista di un futuro sviluppo, non aumenti di taglia.
Alcuni pesci sono territoriali e occupano un'area che solitamente rappresenta o la loro dispensa o la loro futura nursery e solitamente si dimostrano più aggressivi verso i conspecifici e verso anche quelli di specie diversa.
Ricordatevi inoltre che specie diverse hanno esigenze alimentari differenti e che queste vanno rispettate.

martedì 8 ottobre 2013

LE PIANTE

 La luce

Come in natura, così anche le piante nell'acquario hanno bisogno di luce per poter vivere. 
Con l'energia luminosa la pianta durante la fotosintesi (processo che porta alla crezione di ossigeno) produce, dalla CO2 e dall'acqua, carboidrati e questi vengono utilizzati dalle piante per la loro crescita.
In natura le piante utilizzano da tutto lo spettro della luce solare solo quelle lunghezze d'onda che a loro servono.
Quindi anche nell'acquario dobbiamo creare le stesse condizioni di luce, sia come qualità e quantità, per mantenere una crescita sana delle piante.

La CO2

Se le piante acquatiche hanno a disposizione la giusta energia luminosa, dobbiamo anche mettere a loro disposizione una sufficiente quantità di CO2.
Questa è indispensabile perchè solo con essa la pianta può costruire durante la fotosintesi i composti organici che servono per la loro crescita.
L'anidride carbonica è un prodotto di scarto della respirazione di uomini e animali. La CO2 fornita dai pesci può nell'acquario essere sufficiente se abbiamo poche piante o piante a crescita lenta. Tuttavia spesso nell'acquario la CO2 è insufficiente e quindi per arginare il problema si deve ricorrere ad impianti, più o meno elaborati, automatici di distribuzione di CO2.





Sali minerali


Le piante acquatiche necessitano di sali minerali in quantità diverse.
Generalmente possiamo suddividerli in due gruppi: i sali minerali principali  (macroelementi) e gli oligoelementi (microelementi).
Le piante necessitano di una quantità relativammente grande di macroelementi, quali: azoto, fosforo, zolfo, potassio, calcio ed magnesio.
Mentre hanno bisogno in piccole quantità di  microelementi, quali: ferro, rame, manganese, zinco, boro, molibdeno e vanadio.
Al contrario delle piante terrestri, le piante acquatiche possono assorbire le sostanze nutritive attraverso tutta la loro superficie.
Perciò le piante possono essere concimate con prodotti liquidi oltre che con i concimi da fondo (posti sotto le radici).

Disposizione delle piante

E' importante, infine, la disposizione all'interno dell'acquario delle piante.
Ci sono le piante da collocare nella parte anteriore, la cui crescita in altezza non deve essere eccessiva, per non ostacolare la visuale. La loro altezza non deve superare i 15 cm.


Abbiamo le piante da collocare nella parte centrale di dimensioni più grandi. Vengono suddivise in piante solitarie e di gruppo. Le prime hanno la necessità di spazio laterale e si presentano particolarmente bene se piantate da sole. Le seconde hanno normalmente una forma affusolata e si presentano al meglio se sistemate in gruppo.



Infine abbiamo le piante da sfondo, ad alta crescita che vanno sistemate sullo sfondo e ai lati dell'acquario. Nella parte anteriore queste piante ostacolabbero la visuale e toglierebbero troppo spazio ai pesci per il nuoto.




mercoledì 29 maggio 2013

Alimentazione durante le vacanze


Se avete qualcuno che si prende cura dei pesci in vostra assenza siete fortunati, ma è comunque grosso il rischio di un'eccessiva alimentazione. I pesci danno sempre l'impressione di essere affamati e chi non è pratico distribuisce volentieri cibo in eccesso.
Preparate in anticipo, per ogni giorno della vostra assenza, una varietà di mangimi, possibilimente in contenitori separati e provvisti di data.

Un'altra possibile soluzione, in caso di vacanza, è la mangiatoia automatica.
Ha la funzione di distribuire in modo affidabile il mangime ai vostri pesci nell'acquario. Con la mangiatoia non si corre il rischio di esagerare con il mangime, come può succedere invece con amici e parenti che si lasciano influenzare dalla continua richiesta di cibo da parte dei pesci.



Suggerimento:
mettete in funzione la mangiatoia automatica almeno una settimana prima della vostra partenza. Potrete così provare tutte le funzioni e programmare al meglio la quantità di cibo.

Infine, se vi dovete assentare per pochi giorni (generalmente fino a 7 giorni), potete anche usare delle pastiglie di mangime che non si sgretolano e rilasciano piano piano le sostanze nutritive in esse contenute.


martedì 28 maggio 2013

Come divertirsi alimentando i pesci


Quando e come alimentare:

somministrate 2-3 volte al giorni piccole porzioni di mangime, in quantità tale che i vostri pesci lo possano mangiare tutto ed in pochissimo tempo.
Il mangime va distribuito possibilmente in modo uniforme sulla superficie dell'acqua.
Programmate un giorno di digiuno alla settimana per i vostri pesci. Grazie all'attiva ricerca del cibo durante questo giorno i vostri pesci si svuotano l'intestino.
Distribuite il mangime con un cucchiaino riservato appositamente a questo scopo, così da poter somministrare sempre la stessa porzione di cibo.

Alimentate i vostri pesci alternativamente utilizzando 3 o 4 diversi tipi di mangime . Con un'alimentazione unilaterale, ad esempio un anno con lo stesso barattolo da 1 litro, ai pesci passa la voglia di alimentarsi , perdono la vitalità, i colori sbiadiscono e i pesci possono ammalarsi.

Se dopo un'ora il mangime è ancora sul fondo dell'acquario, significa che avete esagerato nel distribuirlo.
Cercare, in questo caso, di eliminare i residui con una campana aspirarifiuti e se possibile, dotarsi di pesci che cercano il cibo sul fondo dell'acquario, per esmpio Coridoras.

Vitamine e sostanze nutritive

Vitamine

A
A cosa serve:
stimola la focoltà visiva e la crescita. Inoltre agisce come protezione della pelle e anche come vitamina per la fertilità.
Sintomi di carenza:
danni agli occhi, emorragie della pelle.

B1
A cosa serve:
estrae energia dai carboidrati dell'alimentazione e rifornisce di zuccheri il cervello e il sistema nervoso.
Sintomi di carenza:
disturbi del movimento, crampi.

B2 (PP)
A cosa serve:
ha un ruolo importante nell'utilizzazione delle proteine, nella costruzione dei muscoli e come protezione della mucosa.
Sintomi di carenza:
emorragie della pelle, disturbi del sistema nervoso.

B5
A cosa serve:
è importante per la formazione di diversi enzimi.
Sintomi di carenza:
danni alle branchie.

B6
A cosa serve:
è importante per il sistema nervoso.
Sintomi di carenza:
danni al sistema nervoso.
Sintomi tipici sono i disturbi del movimento.

B12
A cosa serve:
è necessaria per gli organi della digestione, come anche per la formazione dell'emoglobina, il colore rosso del sangue, che è indispensabile per il trasporto dell'ossigeno ai vari organi.
Sintomi di carenza:
anemia, apatia e disturbi della crescita.

C
A cosa serve:
ha un ruolo decisivo nel rafforzamento delle autodifese ed è importante per la costruzione dello scheletro.
Sintomi di carenza:
insorgenza di malattie e deformazioni delle branchie.

D3
A cosa serve:
regola l'assimilazione del calcio e del fosforo ed è perciò particolarmente importante per la crescita dello scheltro e delle ossa.
Sintomi di carenza:
deformazione delle ossa.

E
A cosa serve:
stimola la formazione degli ormoni della fertilità.
Oltre a ciò stabilizza nel cibo altre vitamine come anche gli acidi grassi insaturi.
Sintomi di carenza:
sterilità e ingrossamento del fegato

H
A cosa serve:
è un fattore della crescita
Sintomi di carenza:
disturbi della crescita, perdita dell'appetito, crampi.

K
A cosa serve:
favorisce la coagulazione del sangue dopo ferite
Sintomi di carenza:
disturbi nella guarigione delle ferite, danni al fegato

Colina
A cosa serve:
è necessaria per la digestione dei grassi
Sintomi di carenza:
ingrossamento del fegato

Sostanze nutritive

Fibre:
agiscono con efficacia contro la stitichezza.

Proteine:
servono per la costruzione della muscolatura e sono una fonte energetica per ogni pesce.

Carboidrati e grassi:
sono la fonte di energia più importante per i vostri pesci.

Sali minerali:
sono indispensabili per la formazione delle ossa.

Oligoelementi:
svolgono varie funzioni nel corpo dei pesci. Sono spesso un elemento essenziale degli enzimi, funzionano come "attrezzatura" nel corpo.