martedì 12 novembre 2013

QUALI PESCI ALLEVARE

La vostra scelta sarà sicuramente condizionata dalla spesa che potete permettervi e dallo spazio a vostra disposizione.
Fate in modo che sia l'acquisto dei pesci a determinare la scelta delle dimensioni dell'acquario piuttosto che viceversa, poichè allevare specie che veramente piacciono è un'inesauribile fonte di stimolo e divertimento.
Stabilire le vostre preferenze richiederà un certo sforzo: dovrete scoprire quali sono le specie disponibili, preparare un elenco di quelle per voi più affascinanti, e porvi per esse le domande:

- Quali sono le dimensioni adatte alla mia abitazione per un acquario?
- Che specie di pesci mi piacerebbe tenere, piccoli o grandi?
- Di acqua dolce o marina?
- Nostrani o tropicalli?
- Quali sono i loro comportamenti e le loro esigenze?
- Vivrano bene con l'acqua di casa mia e, in caso contrario, sono pronto a prendermi la responsabilità e la spesa per fornire loro le condizioni ottimali?
- Andranno d'accordo gli uni con gli altri?
- Intendo inserire delle piante?
- Ma i miei pesci non le mangeranno?

Quando avrete deciso quali pesci tenere, dovete considerare quanti possono essere ospitati dal vostro acquario: il numero varia a seconda della richiesta di ossigeno, alle dimensioni a in base alla superficie della vasca.
Per alcuni pesci, la densità di popolazione può essere determinata dalle esigenze territoriali.

Prima di mettere insieme pesci differenti bisogna tenere conto dei possibili problemi di convivenza tra specie diverse, come le:
- esigenze ambientali;
- le condizioni di durezza dell'acqua e del ph presenti nei diversi tipi di biotipi;
- le condizioni termiche;
- gli habitat (rocciosi, ricchi di vegetazione, ecc.);
- l'illuminazione (forte o penombra).

E' altrettanto importante considerarne le dimensioni e l'indole.
Ad esempio, sebbene non tutte le specie si nutrano esclusivamente di altre, è naturale che pesci più grossi mangino quelli più piccoli.
Perciò, quando non si tratta di specie erbivora, assicuratevi che l'esemplare più piccolo sia comunque troppo grosso per entrare nella bocca del più grande e che quest'ultimo, in vista di un futuro sviluppo, non aumenti di taglia.
Alcuni pesci sono territoriali e occupano un'area che solitamente rappresenta o la loro dispensa o la loro futura nursery e solitamente si dimostrano più aggressivi verso i conspecifici e verso anche quelli di specie diversa.
Ricordatevi inoltre che specie diverse hanno esigenze alimentari differenti e che queste vanno rispettate.

martedì 8 ottobre 2013

LE PIANTE

 La luce

Come in natura, così anche le piante nell'acquario hanno bisogno di luce per poter vivere. 
Con l'energia luminosa la pianta durante la fotosintesi (processo che porta alla crezione di ossigeno) produce, dalla CO2 e dall'acqua, carboidrati e questi vengono utilizzati dalle piante per la loro crescita.
In natura le piante utilizzano da tutto lo spettro della luce solare solo quelle lunghezze d'onda che a loro servono.
Quindi anche nell'acquario dobbiamo creare le stesse condizioni di luce, sia come qualità e quantità, per mantenere una crescita sana delle piante.

La CO2

Se le piante acquatiche hanno a disposizione la giusta energia luminosa, dobbiamo anche mettere a loro disposizione una sufficiente quantità di CO2.
Questa è indispensabile perchè solo con essa la pianta può costruire durante la fotosintesi i composti organici che servono per la loro crescita.
L'anidride carbonica è un prodotto di scarto della respirazione di uomini e animali. La CO2 fornita dai pesci può nell'acquario essere sufficiente se abbiamo poche piante o piante a crescita lenta. Tuttavia spesso nell'acquario la CO2 è insufficiente e quindi per arginare il problema si deve ricorrere ad impianti, più o meno elaborati, automatici di distribuzione di CO2.





Sali minerali


Le piante acquatiche necessitano di sali minerali in quantità diverse.
Generalmente possiamo suddividerli in due gruppi: i sali minerali principali  (macroelementi) e gli oligoelementi (microelementi).
Le piante necessitano di una quantità relativammente grande di macroelementi, quali: azoto, fosforo, zolfo, potassio, calcio ed magnesio.
Mentre hanno bisogno in piccole quantità di  microelementi, quali: ferro, rame, manganese, zinco, boro, molibdeno e vanadio.
Al contrario delle piante terrestri, le piante acquatiche possono assorbire le sostanze nutritive attraverso tutta la loro superficie.
Perciò le piante possono essere concimate con prodotti liquidi oltre che con i concimi da fondo (posti sotto le radici).

Disposizione delle piante

E' importante, infine, la disposizione all'interno dell'acquario delle piante.
Ci sono le piante da collocare nella parte anteriore, la cui crescita in altezza non deve essere eccessiva, per non ostacolare la visuale. La loro altezza non deve superare i 15 cm.


Abbiamo le piante da collocare nella parte centrale di dimensioni più grandi. Vengono suddivise in piante solitarie e di gruppo. Le prime hanno la necessità di spazio laterale e si presentano particolarmente bene se piantate da sole. Le seconde hanno normalmente una forma affusolata e si presentano al meglio se sistemate in gruppo.



Infine abbiamo le piante da sfondo, ad alta crescita che vanno sistemate sullo sfondo e ai lati dell'acquario. Nella parte anteriore queste piante ostacolabbero la visuale e toglierebbero troppo spazio ai pesci per il nuoto.




mercoledì 29 maggio 2013

Alimentazione durante le vacanze


Se avete qualcuno che si prende cura dei pesci in vostra assenza siete fortunati, ma è comunque grosso il rischio di un'eccessiva alimentazione. I pesci danno sempre l'impressione di essere affamati e chi non è pratico distribuisce volentieri cibo in eccesso.
Preparate in anticipo, per ogni giorno della vostra assenza, una varietà di mangimi, possibilimente in contenitori separati e provvisti di data.

Un'altra possibile soluzione, in caso di vacanza, è la mangiatoia automatica.
Ha la funzione di distribuire in modo affidabile il mangime ai vostri pesci nell'acquario. Con la mangiatoia non si corre il rischio di esagerare con il mangime, come può succedere invece con amici e parenti che si lasciano influenzare dalla continua richiesta di cibo da parte dei pesci.



Suggerimento:
mettete in funzione la mangiatoia automatica almeno una settimana prima della vostra partenza. Potrete così provare tutte le funzioni e programmare al meglio la quantità di cibo.

Infine, se vi dovete assentare per pochi giorni (generalmente fino a 7 giorni), potete anche usare delle pastiglie di mangime che non si sgretolano e rilasciano piano piano le sostanze nutritive in esse contenute.


martedì 28 maggio 2013

Come divertirsi alimentando i pesci


Quando e come alimentare:

somministrate 2-3 volte al giorni piccole porzioni di mangime, in quantità tale che i vostri pesci lo possano mangiare tutto ed in pochissimo tempo.
Il mangime va distribuito possibilmente in modo uniforme sulla superficie dell'acqua.
Programmate un giorno di digiuno alla settimana per i vostri pesci. Grazie all'attiva ricerca del cibo durante questo giorno i vostri pesci si svuotano l'intestino.
Distribuite il mangime con un cucchiaino riservato appositamente a questo scopo, così da poter somministrare sempre la stessa porzione di cibo.

Alimentate i vostri pesci alternativamente utilizzando 3 o 4 diversi tipi di mangime . Con un'alimentazione unilaterale, ad esempio un anno con lo stesso barattolo da 1 litro, ai pesci passa la voglia di alimentarsi , perdono la vitalità, i colori sbiadiscono e i pesci possono ammalarsi.

Se dopo un'ora il mangime è ancora sul fondo dell'acquario, significa che avete esagerato nel distribuirlo.
Cercare, in questo caso, di eliminare i residui con una campana aspirarifiuti e se possibile, dotarsi di pesci che cercano il cibo sul fondo dell'acquario, per esmpio Coridoras.

Vitamine e sostanze nutritive

Vitamine

A
A cosa serve:
stimola la focoltà visiva e la crescita. Inoltre agisce come protezione della pelle e anche come vitamina per la fertilità.
Sintomi di carenza:
danni agli occhi, emorragie della pelle.

B1
A cosa serve:
estrae energia dai carboidrati dell'alimentazione e rifornisce di zuccheri il cervello e il sistema nervoso.
Sintomi di carenza:
disturbi del movimento, crampi.

B2 (PP)
A cosa serve:
ha un ruolo importante nell'utilizzazione delle proteine, nella costruzione dei muscoli e come protezione della mucosa.
Sintomi di carenza:
emorragie della pelle, disturbi del sistema nervoso.

B5
A cosa serve:
è importante per la formazione di diversi enzimi.
Sintomi di carenza:
danni alle branchie.

B6
A cosa serve:
è importante per il sistema nervoso.
Sintomi di carenza:
danni al sistema nervoso.
Sintomi tipici sono i disturbi del movimento.

B12
A cosa serve:
è necessaria per gli organi della digestione, come anche per la formazione dell'emoglobina, il colore rosso del sangue, che è indispensabile per il trasporto dell'ossigeno ai vari organi.
Sintomi di carenza:
anemia, apatia e disturbi della crescita.

C
A cosa serve:
ha un ruolo decisivo nel rafforzamento delle autodifese ed è importante per la costruzione dello scheletro.
Sintomi di carenza:
insorgenza di malattie e deformazioni delle branchie.

D3
A cosa serve:
regola l'assimilazione del calcio e del fosforo ed è perciò particolarmente importante per la crescita dello scheltro e delle ossa.
Sintomi di carenza:
deformazione delle ossa.

E
A cosa serve:
stimola la formazione degli ormoni della fertilità.
Oltre a ciò stabilizza nel cibo altre vitamine come anche gli acidi grassi insaturi.
Sintomi di carenza:
sterilità e ingrossamento del fegato

H
A cosa serve:
è un fattore della crescita
Sintomi di carenza:
disturbi della crescita, perdita dell'appetito, crampi.

K
A cosa serve:
favorisce la coagulazione del sangue dopo ferite
Sintomi di carenza:
disturbi nella guarigione delle ferite, danni al fegato

Colina
A cosa serve:
è necessaria per la digestione dei grassi
Sintomi di carenza:
ingrossamento del fegato

Sostanze nutritive

Fibre:
agiscono con efficacia contro la stitichezza.

Proteine:
servono per la costruzione della muscolatura e sono una fonte energetica per ogni pesce.

Carboidrati e grassi:
sono la fonte di energia più importante per i vostri pesci.

Sali minerali:
sono indispensabili per la formazione delle ossa.

Oligoelementi:
svolgono varie funzioni nel corpo dei pesci. Sono spesso un elemento essenziale degli enzimi, funzionano come "attrezzatura" nel corpo.

giovedì 7 febbraio 2013

LA TERMOREGOLAZIONE

LA TERMOREGOLAZIONE 


Per gli organismi acquatici in genere, sia animali che vegetali, sono molto pericolosi i forti e bruschi sbalzi di temperatura dell'acqua-ambiente: pertanto, in occasione di trasporti, di spostamenti da vasca a vasca, svuotamento parziale dell'acquario per effettuare i cambi dell'acqua, ecc., è necessario procedere a  ricambi o aggiunte graduali dell'acqua; tali operazioni inoltre vanno fatte con acqua simile, per caratteri termici e chimico-fisici, ecc., a quella sostituita o rimboccata.
Quando, per esempio, si devono inserire nuovi pesci nell'acquario, sarà bene lasciare che i contenitori impiegati per il trasporto vi galleggino per il tempo necessario all'instaurarsi di eguale temperatura fra acqua del contenitore e quella della vasca di destinazione: solo allora si potranno travasare in quest'ultima i pesci.
Uno sbalzo termico in diminuzione di diversi gradi centigradi provoca decessi quasi immediati per shock da freddo, oppure mortalità dopo poche ore per emolisi da freddo dei globuli rossi. In altri casi, in cui lo sbalzo termico non sia eccessivamente elevato, è facile che insorgano comunque malattie parassittarie da stress, prevalentemente da miceti e da protozoi esterni.
Uno sbalzo termico in aumento, anche di molti gradi centigradi, raramente provoca nei pesci shock da caldo, ma, quando lo fa, si hanno decessi con una certa frequenza. 
In acqua-ambiente eccessivamente calda i pesci respirano affannosamente, perdono l'equilibrio, nuotano a spirale, ecc.: sintomi analoghi a quelli provocati da asfissia.

giovedì 24 gennaio 2013

LO SCHIUDITOIO

LO SCHIUDITOIO

 

Le Artemie Saline sono granchi che esistono da più di 100 milioni di anni ed hanno avuto la loro origine nelle acque salate continentali.
Questa specie è una delle forme di vita più interessanti e resistenti.
Il valore nutritivo di questi animali in qualità di alimento per pesci e il loro sviluppo cromatico è notevole.

Istruzioni per l'uso dello schiuditoio

Mescolare, a circa mezzo litro di acqua di rubinetto, sciogliere 3 cucchiai da tè colmi di sale marino fine. Dopo aver collocato lo schiuditoio su un ripiano, riempirlo con la soluzione salina. Aggiungere acqua sino al livello indicato all'interno dello schiuditoio.

Posizionare il divisorio circolare bianco in sede centrale. Inserire il passino dotato di retino nell'apposito foro centrale.  Versare 1-3 misurini di uova d'Artemia nel circolo esterno.

Coprire lo schiuditoio con il coperchio e porlo in posizione "chiuso" (come indicato sul coperchio) per evitare ponti di luce periferici.

Lasciare chiuso a temperatura ambiente: le uova si schiuderanno dopo 36/48 ore. Dal foro centrale togliere il passino con i Naupli e somministrarli ai pesci. Si raccomanda di sciacquare il passino con acqua corrente prima di riporlo nello schiuditoio.


mercoledì 16 gennaio 2013

ALIMENTAZIONE

Nutrire in modo completo e bilanciato i pesci è abbastanza semplice, comodo e relativamente economico, data l'esistenza di ogni genere di mangimi in commercio. Abbiamo i mangini secchi - a scaglie o granuli-  derivati da alimenti naturali (alghe, uova di pesce, gamberi....), vengono arricchiti dai produttori con tutte le vitamine essenziali. I più diffusi, ideali per l'acquario di comunità, sono i mangimi "base" per pesci tropicali, adatti a costituire la principale dieta per le specie onnivore.
Vi sono poi mangimi contenenti sostanze coloranti naturali, che somministrati regolarmente mantengono e vivificano le livree dei pesci.
Per le specie vegetariane esistono numerosi mangimi a base vegetale (ad esempio alghe come la spirulina), non mancano poi i mangimi in compresse e cialde da far cadere sul fondo per integrare la dieta dei pesci pulitori.




Diffusi sono anche mangimi speciali, la cui composizione è specificamente studiata per ristretti gruppi di pesci. Anch'essi disidratati ma sottovuoto, procedimento che ne preserva la struttura originaria e le principali qualità organolettiche: i mangimi liofilizzati.
I mangimi surgelati: preparati  e conservati con le stesse modalità dei cibi surgelati per il consumo umano. Rispetto al "vivo", le prede surgelate mantengono quasi invariati non solo le loro principali qualità organolettiche e l'apporto vitaminico, ma anche forme, dimensioni e colori. Questo permette di nutrire i pesci più esigenti come ad esempio i Discus.
Il cibo vivo era un tempo l'alimento più diffuso in acquario, oggi non è più così. Ma chi vuole vuole riprodurre i pesci dovrà comunque approntare una coltura di Artemie, impresa non difficile grazie alle uova durature di questi piccoli crostacei, acquistabile in tutti i negozi di acquari insieme a tutto l'occorrente per farle schiudere. I naupli di artemie sono somministrabili a tutti gli avannotti già pochi giorni dopo la nascita e ne ottimizzano notevolmente lo sviluppo


giovedì 10 gennaio 2013

Le malattie più comuni


Costipazione 
Sintomi: riduzione dell'appetito, diminuzione o assenza delle feci; il pesce  può mostrare un lieve gonfiore al ventre e/o rimanere sul fondo della vasca.
Causa: dieta squilibrata o sovralimentazione.
Cura: mezzo cucchiaio da tè di solfato di magnesio per 4,5 litri. Se il pesce guarisce, correggete la dieta.


Idropisia
Sintomi: corpo gonfio, specialmente a livello ventrale, dovuto all'aumento dei liquidi nei tessuti.
Causa: di tipo ambientale o per disfunzioni organiche
Cura: nessuna, eliminando la causa occasionalmente si risolve il problema.


Marciume delle pinne
Sintomi: parte membranosa delle pinne disgregata e raggi infiammati.
Causa: batterica, scatenata da una cattiva qualità dell'acqua o da ferite alle pinne.
Cura: eliminate la causa, trattamenti locali con violetto di genziana.



Funghi
Sintomi: muffa simile a cotone che compare in genere sulle pinne e si diffonde al resto del corpo.
Causa: attacchi di funghi nelle zone in cui è danneggiato lo strato protettivo di muco in seguito a ferite, parassiti o cause ambientali.
Cura: eliminate la causa con trattamenti locali a base di violetto di genziana, oppure con un funghicida per acquario quando il caso è grave.



Parassiti branchiali
Sintomi: sfregamento contro oggetti soliti, respiro affannoso
Causa: vermi trematodi del genere Dactylogyrus.
Cura: specialità farmaceutiche.


Parassiti intestinali
Sintomi: dimagrimento nonostante l'appetito, vermi che talvolta fuoriescono dall'orifizio anale.
Causa: diverse specie di vermi intestinali.
Cura: un vermifugo adatto (prescritto da veterinario) somministrato insieme all'alimento.


Malattia della vescica natatoria
Sintomi: perdita dell'equilibrio, nuoto a pancia in su o di lato.
Causa: a) vescica natatoria contusa durante le manipolazioni, la lotta, la riproduzione; b) infezione batterica che solitamente è associata alla scarsa qualità dell'acqua.
Cura: trasferite i pesci in acqua poco profonda. Per la causa b migliorare la qualità dell'acqua e trattare il pesce con antibiotico ad ampio spettro.


Malattia dei punti bianchi
Sintomi: piccole macchie bianche sul corpo e/o sulle pinne.
Causa: il protozoo Ichtyophthirius. Generalmente è una malattia causata da condizioni ambientali da stress.
Cura: prendere i medicinali specifici, si trovano normalmente si trovano nei negozi di animali.








martedì 8 gennaio 2013

La salute dei pesci

La salute dei pesci


Le cure ordinarie


E' importante garantire ai propri pesci condizioni ottimali per condurre una vita sana.
La frequenza e il tipo di intervento devono essere stabiliti da voi valutando le necessità del vostro acquario e dei suoi occupanti; di seguito sono riportate operazioni di routine e situazioni generiche.
Ogni giorno: controllate la temperatura, lo stato di salute dei pesci e il funzionamento dell'attrezzatura.
Una volta alla settimana: effettuare il ricambio del 25% d'acqua e aspirate con un tubo qualsiasi detrito accumulato sulla superficie del substrato. Rimuovete la vegetazione morta. Controllate la concentrazione dei nitriti.
Una volta al mese: controllate i filtri e, se necessario, rimuovete i detriti. Quando lo ritenete opportuno, ripulite la ghiaia con l'apposita campana ( manuale o elettrica). controllate la concentrazione dei nitrati.
Ricordate che l'acqua "nuova" deve avere le stesse caratteristiche chimiche e la temperatura di quella già presente nell'acquario, perciò regolatela ed eliminate qualsiasi sostanza pericolosa, come il cloro, con prodotti appositi.
La pulizia del filtro e del substrato riduce drasticamente le popolazioni batteriche, pertanto diminuite le razioni di cibo per un paio di giorni prima e dopo l'intervento mensile di manutenzione.
Ovviamente, se a seguito di un controllo fosse emerso qualche problema dovrete intervenire.
Se avete riscontrato un'alta percentuale di nitriti, rinnovate il 25% d'acqua due volte al giorno fino a riportare il livello a zero; individuate ed eliminate le cause: ad esempio un'alimentazione eccessiva o un filtraggio inadeguato.
L'aumento eccessivo di nitrati richiede un cambio d'acqua più massiccio o più frequente e, una regolazione della popolazione della vasca o del regime alimentare.
Non possiamo che sottolineare l'importanza che riveste la costante osservazione delle abitudini dei vostri pesci: comportamenti insoliti (inappetenza, pinne chiuse, strofinamento, o nuoto irregolare) sono solitamente causati da squilibri ambientali o sono i sintomi dell'insorgenza di malattie.
Un intervento tempestivo può porre riparo a gravi inconvenienti.